Bianca Nievo, figlia di Bartolomeo e di Samaritana Porto, nacque nel 1531 a Vicenza e qui visse. Appartenente ad una ricca famiglia (il padre era Ambasciatore dell’imperatore Massimiliano), fu poetessa, imprenditrice e sposò il conte Giacomo Angaran, portando in dote 2700 ducati.

Giacomo Angaran era un nobile appartenente al ceppo degli Angaran detti del Sole (c’erano anche gli Angaran delle Stelle) con residenza nella zona dell’attuale Contrada San Faustino.

L’Angaran fu protettore di Andrea Palladio, al quale affidò la realizzazione di una villa presso Bassano del Grappa. Tra lui e l’Architetto si creò un rapporto di reciproca stima, tant’è che il Palladio gli dedicò due dei Quattro Libri d’ Architettura.

Mentre il marito curava i sui affari e conduceva la sua vita, Bianca provvedeva all’organizzazione della casa, riuscendo anche a dedicarsi al commercio della seta tra Lione e Venezia, trattando direttamente la qualità del prodotto con i filatori.

Sia Giacomo Angaran che il fratello Marcantonio, divenuto poi ecclesiastico e Cavaliere di Malta, erano stati educati dal professore e medico mantovano Marcantonio Galiani. Il Conte ebbe sempre caro questo Precettore che, nel 1563, venne accusato di eresia e imprigionato (Monza Fabio, cronaca, alla data 24 febbraio 1563).

Venne il seguito liberato, ma questa accusa ebbe ricadute su molte persone a lui vicine e produsse effetti anche sul rapporto intimo instaurato in seno alla famiglia Angaran. Come tanti altri nobili vicentini del tempo, anche Bianca aveva aderito al Calvinismo.

Nel 1567, venne “sequestrata per eresia” e rinchiusa nel Convento dell’Aracoeli. Bollata come eretica dall’Inquisizione, venne uccisa «a mezzanotte del 28 febbraio 1588».


Si ringrazia Giovanni Giaconi per la cortese concessione dell’utilizzo del disegno della Facciata di Villa Angarano (Bassano del Grappa) 
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