Provengo da una famiglia di medici e questa grande passione è stata tramandata in maniera del tutto naturale. Non mi sono però sentita obbligata a seguire le orme familiari, al contrario – osservando il loro lavoro – ho potuto vedere la medicina anche attraverso altri occhi e il loro entusiasmo è infine diventato il mio.

Nel 2006, ho conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova e la Specializzazione in Medicina Interna nel 2012.

Durante il mio corso di studi, grande interesse me l’ha acceso l’argomento dell’ipertensione arteriosa, al punto di farmi concentrare attenzione e studi in quella direzione.

I risultati non si sono fatti attendere. Nel 2012 ho ottenuto la Borsa di Studio Anna Maria Pirelli da parte della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, nel 2017 ho vinto il Young Investigator Award della British and Irish Hypertension Society e sono giunta seconda al premio ISH Poster Presentation Award della International Society of Hypertension, nel corso del 27th Meeting of the International Society of Hypertension del 2018.

Ho iniziato a lavorare nel 2013 in Cardiologia e, nel 2019, ho avuto riconosciuta dall’Ordine dei Medici la professionalità in Cardiologia.

Sempre nel 2019 ho ottenuto l’abilitazione come Professore Universitario di seconda fascia e sono Dirigente Medico nell’Unità Operativa di Cardiologia di Cittadella, dove mi occupo – in maniera esclusiva per la zona dell’Alta Padova – di diagnosi e trattamento dell’ipertensione arteriosa e gestione del paziente con scompenso cardiaco avanzato, oltre a essere responsabile della Riabilitazione Cardiologica. Ad ottobre 2022, ho ottenuto il titolo di Alta Specializzazione in “Riabilitazione cardiologica e valutazione funzionale, scompenso cardiaco, diagnosi e trattamento ipertensione arteriosa complicata”.

Dedicarsi all’ipertensione arteriosa in Cardiologia significa anche impegnarsi di fare campagna di prevenzione sui fattori di rischio che possono contribuire a scatenare eventi cardiovascolari come infarto cardiaco, scompenso cardiocircolatorio, fibrillazione atriale e ictus cerebrale.

Circa il 20% della popolazione adulta soffre di pressione alta, è una delle malattie più diffuse nei paesi industrializzati. In Italia l’ipertensione arteriosa colpisce oltre 15 milioni di persone e solo 1 persona su 4 si preoccupa di effettuare regolarmente e correttamente il controllo della pressione. Ogni anno muoiono in Italia, per malattie dovute alla pressione arteriosa alta, oltre 280.000 persone.

Le cause della pressione alta spesso sono di difficile individuazione e in particolare nelle fasi iniziali è fondamentale il controllo dei fattori di rischio e la correzione di uno stile di vita non corretto. Fondamentale è poi la distinzione tra le forme di ipertensione primaria o essenziale e le forme secondarie.

L’ipertensione primaria o essenziale è la forma più comune di ipertensione arteriosa ed è dovuta al naturale irrigidimento delle arterie, spesso in soggetti con familiarità per questa malattia e con fattori predisponenti.

Diverso il caso dell’ipertensione secondaria (5-15% delle forme di ipertensione), in cui la pressione alta insorge da una causa scatenante ben precisa, come forme genetiche, malattie renali parenchimali o renovascolari, apnee notturne, forme endocrine come iperaldosteronismo, feocromocitoma, distiroidismo, l’uso di certi farmaci, la gravidanza, l’assunzione di droghe come cocaina o anfetamine, l’abuso di alcool.

È un mio compito quotidiano diffondere una Cultura della Prevenzione sui fattori di rischio legati all’ipertensione arteriosa.

Questo mio impegno si amplierà ora che ho iniziato la collaborazione con Woman Clinic, che so essere molto impegnata su questo fronte.

La particolarità di Woman Clinic – di occuparsi principalmente di Medicina di Genere – può contribuire sensibilmente a comunicare quanto il controllo e la gestione della pressione sia fondamentali in alcune fasi della vita della donna, come la fase pre-concezionale, la gravidanza o la menopausa. Affronteremo assieme anche il tema del rischio di infarto nelle donne, su cui c’è ancora tanto da dire.

È quindi con sincero entusiasmo che mi unisco all’equipe di Woman Clinic Padova, felice anche di rimettere piede nella mia città di origine e di tornarci mettendo a disposizione la mia esperienza professionale.