Ottavia Negri nacque il 24 febbraio 1766 a Vicenza, dai nobili Marco Egidio Negri e Laura Montanari. La sua educazione venne affidata alle suore del Monastero San Bartolomeo di Verona, lo stesso in cui era stata educata la madre, e verosimilmente sarebbe divenuta monaca se un doloroso imprevisto – la grave malattia dell’unico fratello, Marzio – non avesse colpito la famiglia.

Privata la casata dell’erede, Ottavia venne data in sposa, nel 1790, a Girolamo Giuseppe Velo. Da questa unione nacquero due figli: Isabella e Girolamo Egidio. Quest’ultimo, divenuto archeologo, nel 1824 condusse degli scavi a Roma portando alla luce buona parte del corpo centrale delle Terme di Caracalla, tra cui i famosi mosaici pavimentali con gli atleti attualmente conservati ai Musei Vaticani. Alla città di Vicenza lasciò un cospicuo lascito testamentario che permise la costruzione della Tomba di Andrea Palladio, nel Cimitero Maggiore.

Ottavia Negri Velo, donna intellettualmente curiosa e vivace, particolarmente attratta dalle Lettere, non si limitò a osservare passivamente «la total distruzione» della Serenissima e gli avvenimenti politico-militari che interessarono Vicenza e dintorni tra il 1796 e il 1814. Con occhio critico e penna pungente, la sua “Cronaca Vicentina” ripercorre fedelmente quegli anni, fornendo un prezioso spaccato anche degli aspetti sociali ed economici vicentini.

Non vi è traccia delle sue spoglie, probabilmente vennero disperse a seguito della soppressione del Cimitero della Basilica dei Santi Felice e Fortunato, dove era stata sepolta. Attualmente, una lapide collocata all’interno della Chiesa di Santo Stefano, edificio di fronte al Palazzo (in copertina, ndr) in cui visse, ne onora la memoria.

Due copie delle sue cronache sono custodite presso la Biblioteca Civica Bertoliana. La prima consta in un manoscritto autografo incompleto che copre gli anni dal 1801 al 1814; la seconda è completa (1796-1814) ma non autografata, trascritta presumibilmente dall’originale.


L’articolo è tratto da una schedatura finalizzata alla scoperta e valorizzazione di personaggi femminili vissuti a Vicenza tra il 1200 e il 1800, curata da Martina Rini e Sonia Residori nel 2001.
È stato pubblicato per la prima volta in VIewmagazine (inverno 2002/03).
La schedatura è sfociata nella mostra “Presenze femminili nell’arte, nella letteratura, nella società attraverso il tempo“
Basilica Palladiana (Vicenza) – 2003.