In Woman Clinic prosegue la campagna di sensibilizzazione della Prevenzione del Tumore al Seno.
Il poliambulatorio ha voluto investire su un Mammografo con Tomosintesi Hologic 3D con sistema Selenia Dimensions, uno strumento che permette di acquisire immagini 3D che sono ormai ritenute dagli specialisti indispensabili per una più precisa e precoce diagnosi del tumore della mammella, in quanto permettono lo studio del seno da qualunque angolazione.
La tomosintesi è infatti uno strumento diagnostico che combina immagini convenzionali acquisite a due dimensioni con immagini tridimensionali multistrato, ottenibili da un tubo radiogeno che compie, senza interruzioni, un arco di 15 gradi sopra la mammella per acquisire una serie di proiezioni a basso dosaggio da più angolazioni. Grazie ad algoritmi dedicati, le proiezioni sono successivamente ricostruite nell’immagine 3D della mammella.
Allo specialista, la valutazione diagnostica di una mammella scomposta in tante sezioni (dello spessore di un millimetro) risulta più agevole in quanto appaiono chiare, se presenti, le sottili alterazioni indicative di un tumore di piccole dimensioni.
Studi scientifici e pubblicazioni ufficiali hanno dimostrato che, attraverso l’utilizzo della TOMOSINTESI 3D, è possibile riconoscere il 41% in più dei tumori alla mammella.
Presso Woman Clinic, grazie alla collaborazione con gli specialisti:
Potrete programmare i vostri controlli decidendo, assieme al vostro medico di riferimento, quale miglior percorso preventivo seguire.
Woman Clinic assicura tempi di attesa brevi e la consegna immediata del referto
STRATEGIE PREVENTIVE
Le strategie preventive si basano su due approcci ben precisi e fra loro integrati: la prevenzione primaria e quella secondaria.
La prevenzione primaria ha l’obiettivo di individuare e poter rimuovere le cause che contribuiscono allo sviluppo di un tumore (fattori di rischio). I principali fattori di rischio per l’insorgenza del tumore mammario non sono modificabili.
Altri, se rimossi, possono nettamente ridurre il rischio di sviluppare il tumore al seno.
Fattori di rischio non modificabili:
- Età: la probabilità di ammalarsi di tumore al seno aumenta con l’aumentare dell’età della donna (sebbene circa il 60% dei tumori al seno oggi viene diagnosticato in donne di età inferiore ai 55 anni);
- Storia riproduttiva della donna: prolungata esposizione ad estrogeni e progesterone, quale si registra nel menarca precoce (prima degli 11 anni) e nella menopausa tardiva (oltre i 55 anni); nulliparità (nessuna gravidanza) o prima gravidanza oltre i 35 anni; non allattamento al seno;
- Familiarità: presenza nella famiglia di più componenti (madre, sorella, zia, nonna etc.) con un vissuto di tumore al seno e/o ovaio;
- Neoplasie e trattamenti pregressi: tumore all’altro seno, all’utero (endometrio) o all’ovaio, lesioni preneoplastiche della mammella; precedente radioterapia della parete toracica (es. per linfomi in età giovanile);
- Mutazioni di specifici geni: alcune mutazioni a carico di specifici geni (es. BRCA1 e BRCA2), se ereditate, aumentano il rischio di sviluppare tumori della mammella e dell’ovaio (predisposizione genetica).
Fattori di rischio modificabili:
- Terapia ormonale sostitutiva: i farmaci a base di estrogeno e progesterone, assunti dopo la menopausa per alleviarne i disturbi, possono lievemente aumentare il rischio di sviluppare un tumore al seno. Il rischio è proporzionale alla durata del trattamento;
- Obesità: il rischio di tumore al seno è più alto nelle donne che dopo la menopausa sviluppino una condizione di obesità o di sovrappeso. Anche l’eccesso ponderale durante la pubertà si associa ad incremento del rischio di sviluppare un tumore al seno in età adulta. Nel tessuto adiposo in eccesso infatti vengono prodotte maggiori quantità di insulina e di estrogeni in grado di stimolare la proliferazione cellulare;
- Scarsa attività sica: il regolare esercizio fisico riduce il rischio di sviluppare un tumore al seno. Esso aiuta infatti a mantenere il peso corporeo, favorisce l’aumento delle difese immunitarie e restituisce all’organismo equilibrati rapporti ormonali;
- Scarso consumo di frutta e verdura: una dieta ad alto apporto calorico, ricca di grassi e di zuccheri raffinati o con frequente consumo di carni rosse, aumenta il rischio di sviluppare un tumore al seno così come di altre patologie. Al contrario, la dieta mediterranea e più in generale il consumo di frutta fresca, verdura e olio extravergine di oliva riducono il rischio;
- Alcol: il rischio di tumore al seno aumenta proporzionalmente al quantitativo di alcol assunto;
- Fumo: anche il tumore al seno sembra aumenti nelle fumatrici.
Modificare gli stili di vita
Significa eliminare quei fattori di rischio da cui dipendono oltre il 20% dei tumori al seno. Per tale ragione, il mondo scientifico considera il controllo dello stile di vita – praticare una regolare attività fisica, controllare il peso corporeo, limitare il consumo di alcol, scegliere con cura la propria alimentazione e regolamentare l’assunzione di terapia ormonale dopo la menopausa – uno strumento valido per la prevenzione del carcinoma mammario, e cace e raccomandabile al pari di esami e sostanze comunemente utilizzati per la diagnosi precoce.
INOLTRE È BENE SAPERE CHE:
- le alterazioni benigne della mammella (in particolare cisti e broadenomi) ed il dolore (mastalgia) non aumentano il rischio di sviluppare un tumore mammario;
- nel caso esista una documentata e significativa familiarità è consigliabile rivolgersi a strutture specializzate per sottoporsi a consulenza genetica e ricevere adeguate informazioni e indicazioni;
- gli studi effettuati negli ultimi anni hanno permesso di chiarire meglio il ruolo della Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS), cioè di quei farmaci ormonali utilizzati in menopausa per alleviare i sintomi e le complicanze legati a questa particolare fase della vita, come eventuale fattore di rischio. Il ricorso alla TOS deve essere giustificato e comunque consigliato dal medico.
(fonte: LILT)